Questa è una nuova rubrica, che cercherò di pubblicare ogni mercoledì e in cui vi mostrerò i libri in #currentlyreading.
Come qualcuno di voi già saprà, attualmente sto leggendo The Diabolic di S.J. Kincaid. La lettura per adesso è molto piacevole, e non sono ancora entrata nel vivo! Spero di finirlo entro la fine della settimana😄
Di seguito vi lascio un estratto del romanzo, tradotto da me, preso da uno dei capitoli iniziali, quindi senza spoiler 😁🙌
La mossa successiva dell'Imperatore giunse subito. Fui richiesta per presentarmi nelle camere della Matriarca. Raramente richiedeva la mia presenza esplicitamente. Quando entrai, trovai la Matriarca distesa sul suo letto a bassa gravità, con un robot di bellezza che si occupava di colorare le sue radici ingrigite e di coprire le rughe sul viso. Con un'occhiata veloce, sembrava che la Matriarca avesse solo vent'anni. Falsa-bellezza veniva chiamata. Solo i suoi occhi tradivano la sua vera età. Nessun giovane poteva assomigliarle in quel momento.
"Nemesis. Stavo partecipando a un massaggio con l'opiato. Prendine un po'." L'offerta mi sorprese. I miei occhi adocchiarono il contenitore vicino al suo gomito. L'opiato era una lozione applicata sulla pelle. Il Senatore ne era un amante, ma era difficile che la Matriarca lo offrisse. Lo disdegnava come se fosse una debolezza. Gli strumenti chimici di cui abusava erano quelli che la rendevano più spigolosa, più allerta. "Sarebbe sprecato su di me." Spinse lontano il braccio del robot con un gesto di stizza, "Certo, voi Diabolic metabolizzate i narcotici troppo velocemente. Non conoscerete mai il brivido di un buon intossicante."
"O il bruciore di una pozione letale," le ricordai.
Lei pose un alto e spigoloso zigomo sopra il suo pugno mentre mi studiava. La droga le aveva ristretto le pupille e conferito una mollezza nei suoi atteggiamenti non da lei. Aspettai, completamente all'erta, per capire per quale ragione mi avesse chiamata qui.
"Un peccato," mi disse alla fine, spingendo un dito nella lozione di opiato, spalmandola su una vena pulsante del polso, "che tu non possa sentire questo. Sospetto che tu tra poco lo richiederai tanto quanto faccio io"
"Perché?"
"L'Imperatore ci ha ordinato di inviare nostra figlia al Chrysanthemum."
Quelle parole furono come un pugno nella mia gola, un impatto che mi tolse il fiato. Per un momento, tutto quello che riuscii a sentire fu il mio stesso battito cardiaco, che pulsava selvaggiamente nelle mie orecchie.
"Cosa?" sospirai. "Lui desidera che lei vada alla Corte Imperiale?"
"Oh, è così che funziona," disse acidamente. "Mio nonno lo disprezzava e lui ha invece giustiziato mia madre. L'imperatore raramente agisce direttamente - è l'influenza di quella madre malata che si ritrova. La Grandée Cygna segue il pensiero di colpire direttamente al cuore per infliggere più dolore..."
Prima che me ne rendessi conto, avevo già attraversato la stanza. Le mie mani si chiusero sulle spalle della Matriarca - più possenti di quelle di Sidonia, ma non così tanto da evitarmi di frantumarle.
"Sidonia non ci andrà." La mia voce era bassa e bestiale, un'oscura rabbia, fredda come il ghiaccio, nel mio cuore. "Ti ucciderò prima di lasciarla andare incontro alla morte."
Bene, cosa ne pensate? Nemesis non è sicuramente come tutte le altre eroine a cui siete abituati, ma le darete una chance?😘
-Mari
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