martedì 26 marzo 2019

It's Fangirling time! Spoilery reaction to "The Wicked King" ending and "The Queen of Nothing" excerpt

21:46:00 0 Comments


Good evening readers!
This is the second post for today and it's in English! WOW, you should be very proud of me 😂 Today's first post was about The Queen of Nothing cover reveal and excerpt, so if you haven't read it yet, you can go here and then come back to this post and read my spoilery reaction to it!






So if you have read The Wicked King and The Queen of Nothing excerpt, you can read below⬇

* just posting some fanarts to get back to the right mood *

 
 





Holly Black, I can't believe that we have to wait NINE FREAKING MONTHS to read The Queen of Nothing after reading that excerpt. Don't get me wrong, I still hate Taryn, because I'd never behave like her with my sister, but GOSH. She DID something good for one single time in her life. Locke dead is a BIG relief. He just got on my nerves. I couldn't stand him AT ALL.
After that ending in The Wicked King I was a bit disappointed because I had high expectations and I expected SO MUCH MORE. Cardan and Jude are two awesome MCs, but I think that they could be so much more. The only chapter that satisfied me was the one in Cardan's room. You do remember it, don't you?😜
On The Queen of Nothing cover we see that there are different and important elements: 
a broken crown: this can be both for Jude and Cardan. Do you think that Cardan will be able to keep his ass on the Faerie Throne? I wouldn't bet on that. Ok, he showed up to be much more brilliant and ahead of everyone than we thought he was at the beginning, but could he seriously do everything alone without his beloved Jude?
ice: just as before, maybe the Faery Kingdom is in trouble? What's gonna happen while Jude is in the mortal world? Or maybe it's about the freezing feelings that Jude and Cardan have for each other now?
a serpent: is there another traitor? I bet all my money on Taryn. I'm sorry but I just can't stand her and I think that she would do anything to gain much more power than Jude.
blood and a broken berries necklace: ok, so this suggests me that we're gonna read about a lot of deaths, betrayals and battles. Well, this doesn't surprise us at all, does it?

And remember that Holly Black has only 300 pages to solve all these enigmas and to build the perfect ending to this story that always had A LOT of potential. Please, Holly, do not disappoint me. I think I won't recover.


What are your opinions about the latest news for The Queen of Nothing? Do you have any theories? What do you think the ending will be? I'll waiting you in the comments below ⬇


-Mari

Anteprima: "The Queen of Nothing" di Holly Black

21:44:00 2 Comments


Buonasera lettori!
Questo è il primo dei due post dedicati alla serie di The Folk of the Air di Holly Black. Qualche giorno fa ho pubblicato la mia recensione di The Wicked King, che potete trovare qui, mentre adesso vi presento il terzo e ultimo volume della serie The Queen of Nothing. La cover è stata pubblicata sul sito di Bustle insieme a un estratto che mi ha fatto urlare il WTF più forte delle ultime settimane. Lo potete trovare tradotto dopo la sinossi.
Enjoy!
Mi raccomando non continuate a leggere se non avete ancora letto The Cruel Prince e The Wicked King


Titolo: The Queen of Nothing (The Folk of the Air #3)
Autore: Holly Black
Editore: Little, Brown Young Readers
Pagine: 300
Data di pubblicazione USA: 7 Gennaio 2019

Sinossi:
Dopo essere stata nominata Regina delle Fate e poi improvvisamente esiliata dal Malvagio Re Cardan, Jude si ritrova disorientata, la regina del nulla. Lei trascorre il suo tempo con Vivi e Oak, guarda un bel po' di reality show e fa qualche strano lavoro o due, incluso cercare di convincere una fata cannibale dal darle la caccia nel mondo mortale.
Quando sua sorella gemella Taryn si presenta chiedendo un favore, Jude subito coglie l'opportunità di ritornare nel mondo delle Fate, anche se significa confrontarsi con Cardan, che continua ad amare nonostante il suo tradimento.
Quando una maledizione oscura viene annunciata, Jude deve diventare la prima Regina mortale delle Fate e scoprire come rompere la maledizione o rischiare di sconvolgere l'equilibrio di tutto il mondo delle Fate.



Estratto:

Si sente bussare alla porta principale. Poi Taryn entra di corsa di fronte a me, la sua gonna splendente nella brezza mattutina. Se non avessi saputo come fosse una vera principessa delle Fate, avrei pensato che lei ne sembrasse una. Per un momento, sembra impossibile che siamo parenti, per non dire identiche.
"Cosa ti è successo?" lei chiede. "Sembra che ti sei cacciata in una rissa."
Io non le rispondo. Continuo semplicemente a camminare. Non sono nemmeno sicura dove sto andando, così lenta e rigida e dolorante come sono. Forse da Bryern. Lui mi troverà un posto dove stare, anche se poi non mi piacerà il prezzo. Anche accamparmi con Grima Mog sarebbe migliore di questa situazione.
"Ho bisogno del tuo aiuto," dice Taryn.
"No," dico. "No. Assolutamente no. Mai. Se questo è il motivo per cui tu sei venuta qui, ora hai la tua risposta e te ne puoi andare."
"Jude, ascoltami soltanto." Lei cammina mettendomisi di fronte, obbligandomi a guardarla. Io guardo in alto e inizio a fare dei giri intorno alle svolazzanti gonne del suo vestito.
"Anche no." dico io. "No, non ti aiuterò. No, non ti ascolterò spiegarmi perché dovrei. E' davvero una parola magica: no. Tu dì qualsiasi cavolata tu voglia e io dirò semplicemente di no."
"Locke è morto," sputa fuori.
Io giro su me stessa. Sopra di noi, il cielo è luminoso, blu e chiaro. Gli uccelli si chiamano l'un l'altro da alberi vicini. A distanza, c'è rumore di una costruzione in atto e del traffico della strada. In questo momento, la giustapposizione di stare nel mondo mortale e sentire della morte di un essere immortale - uno che hai conosciuto, uno che hai baciato - è particolarmente surreale.
"Morto?" Sembra impossibile, dopo tutto quello che ho visto. " Sei sicura?"
La notte prima del matrimonio, Locke e i suoi amici hanno cercato di cacciarmi come un branco di cani con una volpe. Ho promesso di fargliela pagare per quello. Se è morto, non lo farò mai.
Non succederà nemmeno che organizzi una festa con l'obiettivo di umiliare Cardan. Non riderà più con Nicasia né metterà me e Taryn l'una contro l'altra ancora una volta. Magari dovrei essere sollevata per questo, per tutti i problemi che ha causato. Ma sono sorpresa di sentire invece dolore.
Taryn prende un respiro, come per prepararsi. "E' morto perché l'ho ucciso io."
[tradotto da me]


-Mari

domenica 24 marzo 2019

Recensione: "The Wicked King" di Holly Black

18:39:00 0 Comments


Buongiorno a tutti lettori!
Oggi è arrivato il momento di parlarvi di The Wicked King di Holly Black, sicuramente un degno seguito di The Cruel Prince, pubblicato in Italia come Il Principe Crudele per Mondadori.


Titolo: The Wicked King (The Folk of the Air #2)
Autore: Holly Black
Editore: Hot Key Books
Pagine: 352
Data di pubblicazione UK: 8 Gennaio 2019
Data di pubblicazione ITA: Inedito

Sinossi:
Ho sentito dire che per i mortali innamorarsi è molto simile alla paura. Jude ha ingannato Cardan affinché salisse sul trono, legandolo a lei per un anno e un giorno.
Ma il nuovo Re delle Fate fa tutto quello che è in suo potere per umiliarla e sottometterla, anche se il suo interesse per lei rimane sempre presente.
Nello stesso tempo, un traditore della corte sta complottando contro di lei. Jude deve lottare per la sua vita e per le vite di coloro che ama, nel mentre deve combattere i propri sentimenti complicati per Cardan.
Ora un anno e un giorno non sono affatto sufficienti.




Power is much easier to acquire than it is to hold on to.


In The Cruel Prince abbiamo lasciato Jude alle prese con un trono e un principe, ora re delle fate, da controllare. Sicuramente non è semplice per lei, ma darà il massimo per non mandare il regno a rotoli e proteggerlo fino a quando il suo fratellino Oak non sarà pronto a salire al potere.
Se in The Cruel Prince vi è piaciuta Jude per il suo modo di fare e per la sua mente da stratega, sicuramente in The Wicked King non vi deluderà. Mi piace tantissimo il suo personaggio perché presenta un'intelligenza e una lucidità in  situazioni complicate quasi perfetta. Non è la solita protagonista che deve essere salvata dall'eroe: Jude non ha bisogno di nessuno, Jude è una di quelle ragazze che si salva da sola. E che spesso riesce a salvare anche il presunto eroe. Fare i conti, però, con una corte di Fate non è semplice e sarà costretta a diventare più forte prima del previsto.
Per quanto riguarda Cardan, mentre in Il principe crudele è stato un personaggio abbastanza marginale e a tratti odioso, in questo secondo volume si espone di più, però permane sempre un alone di mistero che fino alla fine non ce lo fa capire completamente.
Devo ammettere che ho letto The Wicked King in pochissimo tempo e questo è indice della bravura della Black nel scrivere una storia che ti tiene ancorata dalla prima all’ultima pagina. Se però appena termini il libro ti sembra stupendo, col senno di poi ti rendi conto che non è successo granché 😂. Fatemi spiegare bene: Cardan e Jude sono dei personaggi spettacolari che potrebbero dare MOLTO di più. Le dinamiche tra loro due sono molto interessanti e la Black avrebbe potuto svilupparle in modo molto più particolare. Leggere The Wicked King è come aspettarsi un regalo di compleanno strabiliante e poi ritrovarsi con qualcosa che sì, ti piace, ma non così tanto.

If he thought I was bad, I would be worse. If he thought I was cruel, I would be horrifying.


Un altro punto a sfavore riguarda i personaggi secondari: nell'intorno di Jude e Cardan sono presenti altre personalità che però non riescono ad emergere come i personaggi principali. Sarebbe interessante avere più POVs per entrare nella mente di tutti. Taryn e Nicasia ad esempio sono dei personaggi che se articolati bene possono, secondo me, dare un tocco ancora migliore alla storia.

Per concludere, The Wicked King è un romanzo sì appassionante, ma che potrebbe dare molto di più al lettore. In particolare, per quanto mi riguarda, un bel romanzo non deve avere soltanto dei bei personaggi, ma deve presentare anche una trama intricata, strabiliante e complessa. Io ho anticipato diversi plot twist in TWK e questo un po' mi è dispiaciuto. Speriamo nel salto di qualità in Queen of Nothing.


[Special mention per il capitolo 15, il migliore di tutto il libro.
Leggetelo e poi mi farete sapere 😏]


VOTO:


-Mari

sabato 23 marzo 2019

Recensione: "Io odio Internet" di Jarett Kobek

13:32:00 0 Comments

Buongiorno a tutti lettori,
oggi voglio parlare insieme a voi di Io odio Internet, romanzo di Jarett Kobek, pubblicato a ottobre per Fazi Editore. 
Naturalmente, essendo una ragazza che usa i social e a cui piace stare sui social, nata nell’era di Google, Facebook e Twitter, questo testo mi ha interessata fin da subito, almeno per scoprire altri punti di vista, essere più consapevole e magari cambiare anche un po’ il mio atteggiamento. 
Devo ammettere che in Io odio Internet ho trovato diversi spunti di riflessione, però il tipo di narrazione e lo stesso autore non mi sono piaciuti per niente. Adesso vi spiego perché.

Titolo: Io odio Internet. Un romanzo utile
Autore: Jarett Kobek
Editore: Fazi
Pagine: 330
Data di pubblicazione: 4 Ottobre 2018

Sinossi:
Adeline è una quarantacinquenne semifamosa per aver pubblicato un fumetto di successo negli anni Novanta. Vive a San Francisco. Invitata a parlare in un'università, finisce sotto attacco sui social network per aver «commesso l'unico errore imperdonabile del ventunesimo secolo», ossia non rendersi conto che qualcuno la riprendeva mentre esprimeva quello che pensava. Bisogna tenere conto che Adelina (1) è una donna in una cultura che odia le donne, (2) è semifamosa e (3) ha espresso un'opinione poco popolare. E vive nell'era Internet. Adelina diventa così un trend su Twitter, e quindi se ne occupa la stampa, incapace di svolgere un lavoro più serio. Adelina diventa il bersaglio degli haters.





Io odio Internet non è un romanzo, o meglio, come lo stesso autore ad un certo punto lo definisce, è un "romanzo brutto". Sì, è un romanzo che per gran parte dei capitoli non ha né capo né coda: è una serie di affermazioni dell’autore messe insieme, certe volte a caso, altre con cognizione di causa. Mentre alcuni capitoli mi sono sembrati molto istruttivi e mi hanno resa più consapevole su determinanti argomenti, altri mi sono sembrati pretenziosi, altezzosi e presentavano anche delle incongruenze dovute probabilmente a una necessità di esagerazione sul tema. Credo che Kobek non abbia voluto scrivere un libro con l’intenzione di farsi piacere ai suoi lettori, ma esclusivamente con la necessità di parlare di argomenti per cui covava risentimento da qualche tempo. 
Con voi adesso vorrei analizzare diversi passaggi del libro che mi hanno abbastanza interessata:

Entrambi i film erano meglio dei libri da cui erano tratti. Quasi tutti i film sono meglio dei libri. I libri sono quasi sempre piuttosto brutti. Come questo. Questo è un brutto romanzo.

Ok, adesso ditemi cosa ne pensate. Sicuramente sono d’accordo con lui dicendo che questo è un brutto romanzo, perché, in realtà, non si può nemmeno definire tale, tuttavia sulla questione libri/adattamenti cinematografici devo dissentire con forza. Prepotentemente. Ditemi, infatti, un film che è stato migliore del libro da cui è tratto. Ci possono essere dei film belli quasi quanto il libro, però secondo me la storia scritta non può essere superata sia in emozioni sia in storia.


L’eumelanina era il prodotto dei melanociti, che sono cellule contenute nello strato basale dell’epidermide insieme alle cellule basali. Dal punto di vista istopatologico, l’eumelanina assomigliava un po’ a una macchia di mostarda secca.

 E ancora


Adeline non aveva eumelanina nello strato basale dell’epidermide e pertanto apparteneva alla razza bianca.

Queste due frasi mi sembrano quasi quelle che potrebbero inserire in un test di medicina e in cui si deve individuare la parola sbagliata. In questo caso, sono "istopatologico" (avere eumelanina non è una patologia) e "non aveva eumelanina" (tutti abbiamo eumelanina nello strato basale dell’epiderimide, il colore della cute è dato solo dalla sua diversa concentrazione e tipologia). Mettendo da parte il pensiero medico sulla questione, io mi chiedo perché inserire dei termini così specifici, errando, se non si hanno le conoscenze di base sulla materia. Fosse stato ripetuto una sola volta, allora mi accontento, ma, cari lettori, – non scherzo!!!- è stato ripetuto almeno una trentina di volte.

Interessante, invece, è stata la digressione su Jack Kirby, creatore di molti personaggi Marvel e che è stato, come dice elegantemente l’autore, “inculato alla grande”, perché ha venduto i diritti per pochi dollari e adesso il suo patrimonio intellettuale frutta all’azienda milioni. (Non so quanto Internet possa centrare in tutto questo.)

I due libri di Tolkien parlavano di elfi, maghi e magia. I due libri venivano letti da imbecilli. *Conta fino a dieci* I due libri avevano ispirato una serie di film idioti in cui sparavano un sacco di flatulenze.

Bene. Ci siete ancora? Devo ammettere che io non ho letto Tolkien né visto mai i film da cui sono stati tratti. Però, mi sento io un’imbecille e non il contrario!! Voi cosa ne pensate?


Dai, non proseguiamo con la parte negativa del libro, perché ci sono stati anche dei momenti molto interessanti e che mi è piaciuto molto leggere. Ad esempio il capitolo 11. Secondo me è uno dei migliori capitoli del libro (forse perché non è non-sense come tutti gli altri?!). Si parla di Ellen, una ragazza normale, con un sogno e un’istruzione, che per colpa di una gelosia infondata si ritrova a dover combattere con foto private finite sul web, persone del suo paesino che non smettono di fissarla e parlarle dietro le spalle e il proprio sogno completamente rovinato. Parla di una ragazza rovinata dalla potenza di Internet e credo che questo tema sia molto attuale e importante da trattare. 

Oppure, il capitolo sulla politica americana, basato sulle informazioni false riguardanti le armi di distruzione di massa riportate da diversi giornalisti e dallo stesso New York Times in riferimento alla guerra in Iraq. Da ignorante quale sono sulla materia, sono stata molto curiosa di scoprire questi atteggiamenti e eventi realmente accaduti, ma spesso taciuti e insabbiati. 

Attacchi a Twitter, Facebook e in particolare a Mark Zuckerberg non mancano. L’autore ci espone il suo pensiero e poi sta a noi riflettere sull’argomento e farci anche noi una propria opinione. L’elemento che mi è piaciuto di più di questo libro è che ti stimola a ragionare e a esporre il tuo pensiero, che sia in accordo o meno con quello dell'autore. Ti permette di essere consapevole dei tuoi pensieri e delle tue opinioni, magari sostenendole ancora oppure anche confutandole. 

Consiglio Io odio Internet a tutti coloro che vogliono discutere di Internet, globalizzazione, sessualizzazione, razzismo con una persona che certo non le manda a dire e che espone il proprio pensiero in modo crudo e diretto.


VOTO:


-Mari

venerdì 22 marzo 2019

Recensione: "The City of Brass" di S.A. Chakraborty

10:26:00 0 Comments



[Lettori, questo libro è una bomba e la mia testa è appena esplosa.]


Buongiorno a tutti!
Scusate per la prolungata assenza, ma finalmente sono tornata con la recensione di uno dei miei libri preferiti, The City of Brass di S. A. Chakraborty. Questo è il primo volume di una trilogia e se vi è piaciuto Rebel of the Sands non potete perdervelo.




Titolo: The City of Brass
Autore: S.A. Chakraborty
Editore: HarperVoyager
Pagine: 544
Data di pubblicazione UK: 8 Marzo 2018
Data di pubblicazione ITA: Inedito


Sinossi:
Tra gli affollati mercati de Il Cairo del XVIII secolo, i reietti della città trovano di che vivere truffando sia i ricchi nobili ottomani sia gli invasori stranieri.
Ma, accanto a questo nuovo mondo permangono le storie antichi. Racconti di djinn e spiriti. Di città nascoste tra le vorticose sabbie del deserto, piena di incantesimi, desiderio e ricchezze. Dove la magia è presente in ogni strada, sollevata nell'aria come polvere.
Molti desiderano che le loro vite siano piene di queste meraviglie, ma non Nahri. Lei sa che i mezzi che usa per poter vivere sono trucchi e giochi di prestigio: non c'è nulla di magico in loro. Lei desidera solamente di lasciare Il Cairo un giorno, ma come si dice sempre..
Fa attenzione a quello che desideri.

The king lifted his dark brows. "This should be an interesting story."


Preparatevi ad entrare in un mondo nuovo, in cui predomina il clima secco del deserto, l'odore delle spezie e scintille di magia antica.
Inizialmente, in The City of Brass, l’autrice ci porta a scoprire il mondo in cui i nostri personaggi si muoveranno. Ho letto davvero pochissimi libri ambientati nella penisola arabica e devo dire che questo, forse, è stato l’unico a farmi percepire perfettamente tutte le sensazioni, i colori e i sapori della società. Ogni elemento è descritto in modo spettacolare e mentre leggevo la mia testa si riempiva di immagini coloratissime, spezie, oasi e sabbia. Mi sembrava di essere una farfalla che gironzolava per la scena e osservava di nascosto tutte le vicende dei personaggi. In The City of Brass si intrecciano magia, mistero e cultura. Ho adorato tutto, davvero.

I personaggi rappresentano uno dei fiori all’occhiello di questo romanzo. Nahri è una tra le più fighe protagoniste che abbia mai incontrato. È così badass e se ne frega altamente del pensiero degli altri. Inoltre, finalmente abbiamo qualcuno che, invece che martirizzarsi sempre per un bene più grande, pensa a salvarsi prima le chiappe. Sicuramente, il fatto che rappresenta un medico che si serve della magia per curare me l’ha fatta amare ancora di più.
Poi abbiamo Daravahioisj o per gli amici Dara, uno dei personaggi più complessi e complicati di cui abbia mai letto. Ricordatevi che in questo romanzo non ci sarà un solo schieramento. Tutto è confuso e tutti hanno sia ragione che torto. Come nella realtà, alla fine dei conti. Dara mi è piaciuto molto all’inizio: ho amato la sua devozione per le proprie origini e per la propria famiglia. È appunto uno dei personaggi più complessi presenti in questo libro e sicuramente vi farà riflettere.
Poi abbiamo Ali, il Principe di Daevabad, secondogenito dell’attuale re e timido adolescente addestrato per tutta la vita per diventare un guerriero. E così accade: diventa uno dei guerrieri più forti della sua epoca. È un ragazzo coraggioso, forte, gli piace la cultura e cerca di ragionare con la propria testa. In pratica vuole la pace nel mondo. Ma riuscirà ad ottenerla?



Greatness takes time, Banu Nahida. Often the mightiest things have the humblest beginnings. 



The City of Brass non è per niente come ve lo immaginate. An Ember in the Ashes e Rebel. Il deserto in fiamme, con tutto il rispetto per le autrici di questi romanzi, non sono niente a confronto.
Un altro elemento che mi è piaciuto davvero tantissimo di The City of Brass è che tutti hanno qualcosa da nascondere e quindi diamo il via a strategie, falsi sorrisi, false alleanze, tradimenti e arrivi a sorpresa. Ogni plot twist mi colpiva come il protagonista della serie One Punch e mi metteva KO.

Poi vogliamo parlare del world building? "Peace be upon you", S. A. Chakraborty, per aver creato un mondo così spettacularis e magico, mitico, epico in ogni suo aspetto. Ho adorato tutto. Le differenze tra le tribù, tra le diverse etnie e tutta la storia epica e misteriosa alle spalle. Ho apprezzato tantissimo l’impegno dell’autrice per consegnarci in questo suo primo volume uno dei mondi più belli di cui abbia mai letto. Chissà quindi cosa ci riserverà The Kingdom of Copper. Io ho già paura.

Cosa posso dirvi di più? ACQUISTATE SUBITO QUESTO LIBRO. Se non avete mai letto niente in inglese, iniziate, perché questa storia non potete proprio perdervela.



VOTO:



-Mari