venerdì 22 marzo 2019

Recensione: "The City of Brass" di S.A. Chakraborty




[Lettori, questo libro è una bomba e la mia testa è appena esplosa.]


Buongiorno a tutti!
Scusate per la prolungata assenza, ma finalmente sono tornata con la recensione di uno dei miei libri preferiti, The City of Brass di S. A. Chakraborty. Questo è il primo volume di una trilogia e se vi è piaciuto Rebel of the Sands non potete perdervelo.




Titolo: The City of Brass
Autore: S.A. Chakraborty
Editore: HarperVoyager
Pagine: 544
Data di pubblicazione UK: 8 Marzo 2018
Data di pubblicazione ITA: Inedito


Sinossi:
Tra gli affollati mercati de Il Cairo del XVIII secolo, i reietti della città trovano di che vivere truffando sia i ricchi nobili ottomani sia gli invasori stranieri.
Ma, accanto a questo nuovo mondo permangono le storie antichi. Racconti di djinn e spiriti. Di città nascoste tra le vorticose sabbie del deserto, piena di incantesimi, desiderio e ricchezze. Dove la magia è presente in ogni strada, sollevata nell'aria come polvere.
Molti desiderano che le loro vite siano piene di queste meraviglie, ma non Nahri. Lei sa che i mezzi che usa per poter vivere sono trucchi e giochi di prestigio: non c'è nulla di magico in loro. Lei desidera solamente di lasciare Il Cairo un giorno, ma come si dice sempre..
Fa attenzione a quello che desideri.

The king lifted his dark brows. "This should be an interesting story."


Preparatevi ad entrare in un mondo nuovo, in cui predomina il clima secco del deserto, l'odore delle spezie e scintille di magia antica.
Inizialmente, in The City of Brass, l’autrice ci porta a scoprire il mondo in cui i nostri personaggi si muoveranno. Ho letto davvero pochissimi libri ambientati nella penisola arabica e devo dire che questo, forse, è stato l’unico a farmi percepire perfettamente tutte le sensazioni, i colori e i sapori della società. Ogni elemento è descritto in modo spettacolare e mentre leggevo la mia testa si riempiva di immagini coloratissime, spezie, oasi e sabbia. Mi sembrava di essere una farfalla che gironzolava per la scena e osservava di nascosto tutte le vicende dei personaggi. In The City of Brass si intrecciano magia, mistero e cultura. Ho adorato tutto, davvero.

I personaggi rappresentano uno dei fiori all’occhiello di questo romanzo. Nahri è una tra le più fighe protagoniste che abbia mai incontrato. È così badass e se ne frega altamente del pensiero degli altri. Inoltre, finalmente abbiamo qualcuno che, invece che martirizzarsi sempre per un bene più grande, pensa a salvarsi prima le chiappe. Sicuramente, il fatto che rappresenta un medico che si serve della magia per curare me l’ha fatta amare ancora di più.
Poi abbiamo Daravahioisj o per gli amici Dara, uno dei personaggi più complessi e complicati di cui abbia mai letto. Ricordatevi che in questo romanzo non ci sarà un solo schieramento. Tutto è confuso e tutti hanno sia ragione che torto. Come nella realtà, alla fine dei conti. Dara mi è piaciuto molto all’inizio: ho amato la sua devozione per le proprie origini e per la propria famiglia. È appunto uno dei personaggi più complessi presenti in questo libro e sicuramente vi farà riflettere.
Poi abbiamo Ali, il Principe di Daevabad, secondogenito dell’attuale re e timido adolescente addestrato per tutta la vita per diventare un guerriero. E così accade: diventa uno dei guerrieri più forti della sua epoca. È un ragazzo coraggioso, forte, gli piace la cultura e cerca di ragionare con la propria testa. In pratica vuole la pace nel mondo. Ma riuscirà ad ottenerla?



Greatness takes time, Banu Nahida. Often the mightiest things have the humblest beginnings. 



The City of Brass non è per niente come ve lo immaginate. An Ember in the Ashes e Rebel. Il deserto in fiamme, con tutto il rispetto per le autrici di questi romanzi, non sono niente a confronto.
Un altro elemento che mi è piaciuto davvero tantissimo di The City of Brass è che tutti hanno qualcosa da nascondere e quindi diamo il via a strategie, falsi sorrisi, false alleanze, tradimenti e arrivi a sorpresa. Ogni plot twist mi colpiva come il protagonista della serie One Punch e mi metteva KO.

Poi vogliamo parlare del world building? "Peace be upon you", S. A. Chakraborty, per aver creato un mondo così spettacularis e magico, mitico, epico in ogni suo aspetto. Ho adorato tutto. Le differenze tra le tribù, tra le diverse etnie e tutta la storia epica e misteriosa alle spalle. Ho apprezzato tantissimo l’impegno dell’autrice per consegnarci in questo suo primo volume uno dei mondi più belli di cui abbia mai letto. Chissà quindi cosa ci riserverà The Kingdom of Copper. Io ho già paura.

Cosa posso dirvi di più? ACQUISTATE SUBITO QUESTO LIBRO. Se non avete mai letto niente in inglese, iniziate, perché questa storia non potete proprio perdervela.



VOTO:



-Mari

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