Titolo originale: Changing The Game ( Play-by-play #2 )
Autrice: Jaci Burton
Editore: Leggereditore
Pagine: 278
Prezzo cartaceo: in uscita il 19 marzo 2015
Prezzo e-book: 4,99 €
Il nostro voto:
Sinossi:
Vincere ad ogni costo. Questo è sempre stato il motto di Liz Darnell, una delle agenti sportive più ambiziose sulla piazza. Ma una volta ha oltrepassato il limite, e ha perso il suo miglior cliente: Mick Riley. Ora è terrorizzata dal fatto che il fratello Gavin possa seguire il suo esempio. Così, Liz capisce che, ormai, non le rimane nulla da perdere e decide che è giunto il momento di togliersi uno sfizio che ha dalla prima volta che ha posato gli occhi su Gavin. Solo che Gavin, prima base dei Saint Louis Rivers, pensa con la propria testa e quindi, Liz si ritrova ben presto ad essere sia amante che agente del più famoso bad boy del baseball.
Solamente che, quando l'amore entra in gioco, i giocatori possono solo seguire l'andamento della partita, lasciandosi trascinare da lui...
Mi dispiace, datemi dalle ripetitiva, ma nemmeno questa copertina rende giustizia al libro che contiene. Non vorrei passare per la criticona, ma, anche se ritoccato ad arte, l'uomo rappresentato nell'edizione originale fornisce subito ad una lettrice incuriosita cosa può trovare appena svoltata la pagina: una storia bollente, commovente e che fa sognare. Invece, l'edizione italiana, con il suo sfondo particolare e le due gambe in vista, dà l'impressione di contenere un libro smielato e senza particolari colpi di scena.
Dunque, finito il mio sproloquio contro la grafica, possiamo passare al libro.
Non aveva mai amato altri uomini. Si chiese se lui si rendesse conto di quanto gli dava, o se pensava che fosse come tutte le altre donne con cui era stato.
Lei non gliel’avrebbe mai chiesto. Non voleva saperlo. C’era solo il presente tra loro. Non gli avrebbe mai detto come si sentiva. Già gli aveva concesso troppo potere.
E ogni giorno che passava, lui ne accumulava sempre di più.
Li avevamo lasciati in uno spogliatoio vuoto. O meglio, Gavin era in uno spogliatoio vuoto, mentre Liz stava scappando via da quello che aveva appena fatto, da quello che aveva sempre voluto fare.
Liz e Gavin. Agente e cliente. Amanti. Amati. Liz è innamorata di Gavin da anni, sin dalla prima volta in cui ha incrociato il suo sguardo, solo che i 4 anni di differenza ( lei è più grande di lui ) ed il fatto di essere la sua agente sportiva e di dover mantenere un rapporto professionale con lui, l'avevano sempre fermata. E solo un evento catastrofico dal punto di vista della carriera di Elizabeth poteva sconvolgerla a tal punto da spingerla prima a baciare il giocatore di baseball, per poi ad andare a letto con lui ed, infine, a non riuscire più a fare a meno di lui.
Da parte sua, Gavin non si è mai posto il problema dei sentimenti di Liz, dato che l'ha sempre ritenuta una fredda agente al cui posto del cuore possedeva un portafoglio "a fisarmonica", ma, quando si rende conto che è la prima donna della sua vita a mancargli seriamente durante le partite in trasferta, inizia a porsi delle domande, spaventandosi. Così si ritrova a rifiutare e a non ammettere nemmeno a se stesso i sentimenti che prova per la donna che, ormai, non è più solo la sua semplice agente sportiva.
Ovviamente, Gavin non sembra in grado di dimostrare seriamente quello che prova, qualcuno dovrà sbattergli in faccia la realtà .
E dato che la mamma è sempre la mamma...
«E poi che è successo?»
«Non ne ho idea. Credo che a un certo punto sia successo qualcosa.»
«Tipo... l’amore?»
Non avrebbe voluto che l’amore entrasse a far parte del quadro. Non con Elizabeth. Ma in qualche modo era successo, e lui non se n’era neanche accorto.
Allora, devo ammettere che mi aspettavo qualcosina in più da questo libro, forse a causa del fatto che, avendo letto ed amato il primo libro della serie ( Il Gioco Perfetto ), attendevo una storia che fosse almeno di pari livello, se non superiore. Purtroppo, a causa di questa delusione, mi è toccato attribuire al libro un punteggio giusto sufficiente, ma niente di più.
Inoltre, mi è dispiaciuto che la figura di Gavin non sia stata analizzata allo stesso modo di quella di Mick ( fratello maggiore e protagonista del libro precedente e già recensito ): secondo me, la Burton avrebbe potuto spendere qualche riga in più per quest'affascinante prima base, che, alla fine della lettura, risulta quasi essere un perenne adolescente sempre pronto a lamentarsi ed a invidiare chi riesce meglio di lui. E' un vero peccato, ribadisco, anche perché, in questo modo, il libro non è ben equilibrato: Elizabeth risulta essere l'unica protagonista adulta e matura che ha dovuto lottare per ottenere qualcosa dalla vita, quando, invece, Gavin ha fatto di tutto ( e sta ancora facendo di tutto ) per uscire dall'imponente ombra del fratello maggiore e per scrollarsi di dosso il complesso del fratello di mezzo.
D'altra parte, la narrazione della Burton risulta essere sempre piacevole e per nulla faticosa o noiosa, con descrizioni dettagliate ( soprattuto quelle delle scene erotiche, che sono anche "arricchite" da un linguaggio spinto che, talvolta, cade nel volgare-banale ) e che risulta, tutto sommato, coinvolgente.
Prima di concludere vorrei porvi una domanda. Liz è 4 anni più grande di Gavin e vede questa differenza di età un ostacolo ad una possibile relazione con l'uomo che ama: se voi foste nei panni di Liz, vi sareste mai poste il problema? Intanto che aspetto una vostra risposta, vi scrivo la mia.
Effettivamente, il divario di età che implica che la donna sia maggiore dell'uomo può risultare un problema, soprattutto quando le due persone coinvolte non sono ancora entrambe "mature". Comunque, io sono del parere che, superata una certa età , tale divario "sparisce" e perde importanza: se lei ha 32 anni e lui 28 non fa alcuna differenza, perché si è già entrati abbondantemente nell'età adulta, che è un discorso completamente diverso se visto in una prospettiva 20 e 16... Altro elemento non irrilevante da considerare sono le persone coinvolte: da come si pongono nei confronti dell'altro/a, dalla loro personalità e dal loro modo di affrontare una relazione. Dunque, essendomi già posta questo problema in precendenza, sono arrivata alla conclusione che, in una relazione, non è la data anagrafica, l'aspetto fisico e nemmeno la cultura, sono le persone coinvolte ed i loro sentimenti, nient'altro. D'altronde il mondo dei vip è pieno di coppie composte anche da donne di una certa età e dai cosiddetti boy toy ;)
Detto questo, fatemi sapere cosa ne pensate. Sempre a vostra disposizione,
Betta
Detto questo, fatemi sapere cosa ne pensate. Sempre a vostra disposizione,
Betta
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